Noi non segnaliamo: la posizione ufficiale dei medici

di Domitilla Di Thiene e Maurizio Marceca

Noi non segnaliamoNetta presa di posizione della Federazione degli Ordini dei Medici contro il disegno di legge sulla sicurezza che prevede per i medici la possibilità di denunciare gli immigrati irregolari. Altre voci di dissenso da mondo accademico e società scientifiche.

Su questo tema abbiamo gia pubblicato il 26 gennaio il post:  “Il diritto alla salute non ha bisogno di documenti!. Il 5 febbraio il Senato ha approvato l’emendamento della Lega. Di seguito riportiamo le reazioni del mondo medico.

I medici che segnalano gli immigrati irregolari potranno essere sanzionati dagli Ordini professionali di appartenenza per aver violato il Codice deontologico. È una presa di posizione fortemente critica quella del documento della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), votato all’unanimità dal Consiglio nazionale il 20 e il 21 febbraio a Roma, nei confronti dell’emendamento al Ddl Sicurezza. “Viva preoccupazione e forte dissenso” si legge nel documento (tra le Risorse) “che abroga il divieto per i medici di denunciare alle autorità gli immigrati irregolari che si rivolgono, per essere curati, alle strutture sanitarie pubbliche”.

La posizione della FNOMCeO è parte dell’ampia eco sollevata dall’approvazione dell’emendamento del DDL Sicurezza del 5 febbraio in Senato e in attesa del voto alla Camera.
Il Consiglio Nazionale della Federazione si appella al Parlamento per le “superiori esigenze di tutela sella salute e imprescindibili principi di solidarietà” definiti come “patrimonio storico della nostra nazione”. A questo aggiunge una preventiva vicinanza ai colleghi che dovessero incorrere in sanzioni per non avere rispettato una legge che è in aperta opposizione con il codice deontologico della professione medica basato sull’assenza di discriminazione nel trattamento. In ultimo la Federazione dei medici lancia un appello affinché la Camera dei Deputati non approvi l’emendamento e chiede “un’audizione urgente” nelle sedi istituzionali.

Sulla stessa linea le indicazioni date dal presidente dell’Ordine dei medici di Bologna, Giancarlo Pizza, che ha annunciato senza giri di parole, in conferenza stampa, che il medico che denuncerà un paziente immigrato senza permesso di soggiorno finirà davanti alla commissione disciplinare dell’Ordine e sarà sospeso.

Anche il mondo accademico sembra far arrivare le prime risposte: la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma ha espresso il suo dissenso. “L’eventuale segnalazione – afferma la nota diffusa dalla Facoltà – contraddice le norme morali che disciplinano la professione medica e rischia di compromettere la fiducia nei confronti dei medici e incoraggiare la ‘clandestinità sanitaria’, pericolosa per la salute pubblica”. La Facoltà auspica che il Parlamento, nel proseguimento dei suoi lavori, “modifichi il decreto legge sulla sicurezza in modo che i medici italiani possano continuare ad operare nel pieno rispetto dei principi fondamentali espressi dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dalla Costituzione e dal nuovo Codice Deontologico dei medici italiani approvato nel 2006”.

Tra le società scientifiche, la Società Italiana di Igiene (S.It.I) ha pubblicato sul proprio sito un comunicato dove esprime “preoccupazione per le possibili ripercussioni negative sulla salute pubblica dell’abolizione del divieto di segnalazione da parte dei professionisti sanitari degli stranieri senza regolare permesso di soggiorno”.

Il disegno di Legge non ha tuttavia, ancora concluso l’iter parlamentare, ricorda una nota diffusa dalla Regione Lazio: l’accesso ai servizi è ancora, almeno per ora, garantito per tutti, clandestini compresi, senza rischi di segnalazione. Un tentativo di arginare i danni già prodotti, in termini di erosione della fiducia nei confronti della figura del medico, da questo emendamento.

Risorse

FNOMCEO: Documento del Consiglio Nazionale sul DDL “Sicurezza”, 21 febbraio 2009 [PDF: 12 Kb]

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