Il centro della Storia (anche in sanità) slitta lontano dall’Europa

La crisi economico-finanziaria sta mettendo in ginocchio l’Occidente e colpisce duramente i sistemi di welfare, proprio lì dove essi sono nati.  Le diseguaglianze si allargano e il pessimismo dilaga. Ma se ci allontaniamo, anche di poco, dall’Europa l’aria che si respira è completamente diversa.  Basta vedere cosa succede in Turchia. Ma anche in altri paesi come Messico, Thailandia e Brasile.


La Grande Contrazione – così Federico Rampini definisce le conseguenze della crisi scoppiata nel 2008 nel suo bel libro “Alla mia Sinistra” – avviene in parallelo con il declino dell’Occidente e un sisma negli equilibri mondiali.  Grazie alla globalizzazione, il centro della Storia slitta verso l’Asia e nel palcoscenico del mondo irrompono nuove potenze: in prima fila i BRIC (Brasile, Russia, India e Cina)  e in seconda i CIVETS (Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica).

Il sisma degli equilibri mondiali si registra anche nel campo della salute e delle politiche sanitarie.

L’Europa schiacciata sotto il peso dei suoi debiti, stremata da egoismi nazionali e da cieche politiche conservatrici, rischia di finire nel baratro anche nel campo della sanità, come dimostrano i casi inglese e greco, che abbiamo ampiamente descritto in precedenti post.

La contro-riforma voluta dal Governo Cameron in Inghilterra sembra ormai in dirittura d’arrivo e sarà destinata a spazzare via il classico modello Beveridge di servizio sanitario nazionale introdotto nel 1948.  La British Medical Association (BMA) – strenuamente contraria al provvedimento – sta cercando (sembra senza grandi risultati) di ostacolarne il cammino, rappresentato graficamente con la Figura 1 (quanto più si avvicina il traguardo dell’approvazione, tanto più sale la febbre…).

Figura 1. Iter parlamentare della riforma Cameron.

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Fonte: BMA

Se ci allontaniamo, anche di poco, dall’Europa l’aria che si respira è completamente diversa.

Basta vedere cosa succede in Turchia.  I progressi realizzati dalla Turchia (che l’Europa ha sempre voluto tenere lontana dall’Unione) in campo economico e sociale sono straordinari: da ultima ruota del carro è diventata un leader di primaria grandezza (anche in politica estera).  Con la riforma sanitaria avviata nel 2003, la Turchia ha istituito un’assicurazione sanitaria nazionale, con l’obiettivo di garantire la copertura universale, costruire un diffuso sistema di cure primarie e ridurre le diseguaglianze nella salute[1].  Oggi, la Turchia è tra i paesi dell’OCSE quello che destina la più alta percentuale del bilancio sanitario pubblico agli investimenti: 7,7% rispetto al 4,2% della media OCSE. Il budget destinato alla prevenzione e alle cure primarie nelle aree più povere del paese è cresciuto del 58%. In queste zone negli ultimi anni sono stati assunti 110 mila nuovi operatori sanitari e ciò ha consentito di azzerare le differenze tra città e campagna e tra ricchi e poveri riguardo all’assistenza qualificata al parto e alla vaccinazione antimorbillosa.  La Turchia ha inoltre adottato il conditional cash transfer scheme, un sistema che punta a incoraggiare le donne con basso reddito a vaccinare i loro bambini, a farli controllare periodicamente e a partorire in ospedali pubblici.

Queste interventi hanno avuto l’effetto di ridurre nettamente i livelli di mortalità dei bambini e di allinearli a quelli di altri paesi a rapido sviluppo economico (Figura 2).

Figura 2. Mortalità dei bambini < 5 anni (x 1000 nati vivi). Turchia e altri Paesi. 1990 – 2009.

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Tra i paesi citati nella figura ci sono Messico, Thailandia e Brasile che hanno avviato con successo politiche sanitarie universalistiche. Vedi post:

Bibliografia

Baris E, Mollahaliloglu S, Aydin S. Healthcare in Turkey: from laggard to leader. BMJ 2011;342:bmj.c7456

Un commento

  1. L’Europa e’ stata (ed e’) al “centro della storia” essenzialmente PER GLI EUROPEI. Il centro della loro storia, per i cinesi, e’ la Cina, per i thailandesi, la Thailandia … E basta con il “pessimismo dilagante”! Basta con il “declino dell’Occidente”! L’Europa e’ la prima potenza economica mondiale. Vero: abbiamo fatto (enormi) disastri, ma abbiamo anche fatto cose magnifiche! Personalmente ringrazio il Cielo mille volte per avermi fatto nascere in quel paese meraviglioso che e’ l’Italia. Ma ci avete mai vissuto e lavorato (dico “lavorato” … non “andati in giro”) in paesi come la Cina? … E per favore lasciate perdere Rampini, grazie! Ma avete visto, toccato con mano, le condizioni in cui vive la gente? Avete mai esperimentato cosa significa l’assenza di democrazia, di ruolo della legge, di liberta’ di espressione? La PRIMA cosa di cui si rende conto chiunque abbia fatto un po’ di Cooperazione Internazionmale in giro per il Mondo e’: “Che botta di fortuna ho avuto ad essere italiano!”. Non c’e’ nessuna “supremazia”, ovviamente. Ma anche nessun senso di inferiorita’, verso nessuno.

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