Un’esperienza di epidemiologia partecipata. Il caso di San Giuseppe Vesuviano
- 2
- 2K
- 6 Min
- |
- 29 Marzo 2012
L’impegno di un gruppo di cittadini e medici che hanno unito i loro saperi e ciascuno le proprie esperienze al fine di creare un vero e proprio laboratorio di medicina di comunità.
L’epicentro del nostro interesse è il livello di salute della popolazione di San Giuseppe Vesuviano (SGV), l’analisi dei bisogni di salute e di assistenza, i programmi di prevenzione e i sistemi di presa in carico territoriali.
La forza del gruppo di lavoro nasce quindi dalle professionalità coinvolte, ma ancor di più dal forte radicamento territoriale a SGV, comune della provincia di Napoli, che da dati ISTAT relativi all’ultimo censimento conta 28.216 abitanti residenti.
Le attività del gruppo si sono avvalse del contributo fondamentale di:
- medici di medicina generale che, proprio in ragione del loro ruolo godono di un punto di vista privilegiato in grado di misurare le condizioni di salute della popolazione, fotografare i fenomeni sanitari, definirne le caratteristiche iniziali e valutarne l’evoluzione.
- Specialisti di branca medica e chirurgica hanno contribuito alla crescita culturale del gruppo incentrando la loro attenzione ciascuno sulle proprie competenze fornendo così anche un prezioso supporto ai medici generalisti.
- Medici di formazione igienistica e medico–preventiva, più inclini professionalmente all’analisi dello stato di salute della popolazione fornendo gli strumenti epidemiologici e diffondendo la cultura della prevenzione.
L’impronta dell’ambiente sulla popolazione e il linkage salute-ambiente sono stati maggiormente trattati soprattutto a causa di alcune problematiche peculiari del territorio di SGV.
Sul territorio di SGV, insiste un’area a rischio, Vasca al Pianillo, sito configurato come vasca di espansione dei regi lagni (reticolo di canali per lo più artificiali) dell’area, inoltre SGV è attiguo ad aree ad elevato rischio ambientale quali le discariche site nel territorio di Terzigno, comune adiacente a SGV.
Dall’interesse crescente verso le tematiche ambientali e il loro possibile impatto sulla salute è nato il Coordinamento ambientale che ha affrontato il tema salute-ambiente attraverso: l’informazione civica, manifestazioni pacifiche e la condivisione culturale e scientifica grazie alle competenza dell’anima “medica” del coordinamento ambientale.
Tra le attività scientifiche del coordinamento è stato portato avanti un progetto di rilevazione delle patologie tumorali del territorio attraverso la collaborazione tra medici di medicina generale e gli specialisti medici di SGV coadiuvati da medici di formazione igienistica e medico-preventiva. La condivisione di saperi differenti di ambito sociale, clinico, epidemiologico, ha consentito di aggregare questi professionisti con lo scopo di porre in essere un gruppo di lavoro che secondo una logica bottom–up, potesse agire realmente sulla possibilità di conoscere la distribuzione dei tumori prevalenti nella zona comunale.
Il disegno dello studio prevede un approccio di tipo empirico: si parte dall’osservazione sperimentale dei casi oncologici allo scopo di restituire un quadro fedele della distribuzione dei tumori nel territorio.
A partire da marzo 2011 il gruppo di lavoro si è posto l’obiettivo di effettuare un’analisi epidemiologica al fine di valutare e comparare i casi di tumore segnalati dai medici di medicina generale i quali rappresentano le vere sentinelle epidemiologiche che registrano i casi di tumore mediante appositi format di rilevazione condivisi con il gruppo di lavoro. Tali format sono formulati in modo da descrivere la popolazione oncologica in base ad informazioni direttamente correlate al tumore (data ed età di diagnosi, sede della neoplasia, istotipo, familiarità), ad informazioni generali (età, sesso, abitudini di vita, professione) e in base alla residenza per poter indagare su possibili esposizioni a fattori di rischio ambientali.
Tale approccio consente di soddisfare sia l’aspetto epidemiologico attraverso il monitoraggio del fenomeno sanitario ed allo stesso tempo consente ai medici di medicina generale di avviare eventuali strategie di prevenzione verso i propri assistiti.
Il 30 giugno il gruppo di lavoro ha realizzato una prima fotografia di prevalenza della popolazione di riferimento. La prevalenza permette di valutare il carico assistenziale dei MMG, ma non aggiunge informazioni su eventuali esposizioni a cui è sottoposta la popolazione, che possono essere analizzate attraverso lo studio dell’incidenza.
Da una prima analisi risulta che la prevalenza dei casi di tumore nel territorio di SGV è pari a 2302 casi per 100.000 abitanti, nella tabella 1 e 2 sono descritti i 5 tumori più frequenti nel sesso femminile e maschile nella popolazione presa in esame a SGV.
Tabella 1. Tumori più frequenti nel sesso femminile nella popolazione in esame a SGV
Sesso femminile – primi 5 tumori SGV | % |
mammella | 46 |
corpo utero | 11 |
tiroide | 8 |
colon-retto | 6 |
leucemia | 4 |
Tabella 2. Tumori più frequenti nel sesso maschile nella popolazione in esame a SGV
Sesso maschile – primi 5 tumori SGV | % |
prostata | 20 |
colon-retto | 17 |
vescica | 10 |
testicolo | 8 |
polmone | 8 |
Nelle tabelle successive, tabella 3 e 4, sono descritti i 5 tumori più frequenti nel sesso femminile e maschile riportati nel rapporto AIRTUM su la Prevalenza dei tumori in Italia.
Tabella 3. Tumori più frequenti nel sesso femminile nella popolazione italiana (fonte Rapporto AIRTUM La prevalenza dei tumori in Italia. Rapporto 2010)
Sesso femminile – primi 5 tumori Italia | % |
mammella | 42 |
colon-retto | 12 |
corpo utero | 7 |
tiroide | 5 |
cervice | 4 |
Tabella 4. Tumori più frequenti nel sesso maschile nella popolazione italiana (fonte Rapporto AIRTUM La prevalenza dei tumori in Italia. Rapporto 2010)
Sesso maschile – primi 5 tumori Italia | % |
prostata | 22 |
vescica | 18 |
colon-retto | 15 |
testa-collo | 9 |
polmone | 6 |
La descrizione epidemiologica della popolazione oncologica di SGV da noi studiata, al momento, non può essere confrontata con i dati nazionali relativi ai Registri Tumori italiani. Ciò è dovuto ad alcune differenze metodologiche quali:
- le frequenze dei tumori, i tassi di prevalenza, incidenza e mortalità descritti dai Registri Tumori sono relativi a tutte le fasce d’età, mentre la popolazione oggetto di studio non è comprensiva della popolazione pediatrica.
- La popolazione in oggetto, ancora numericamente ristretta, a differenza della popolazione dei Registri Tumori è variabile nel corso dei mesi, e non si conosce la base di popolazione che può essersi formata per spostamenti.
Non è intenzione del gruppo fermarsi alla fotografia della prevalenza ed allo studio immediato della frequenza, ma attraverso l’acquisizione dinamica dei nuovi casi, incidenza, e della mortalità, iniziata il primo luglio 2011, potrà essere disegnato il quadro completo dell’epidemiologia oncologica territoriale a partire da un anno di distanza dall’inizio dello studio.
Sarà interessante, inoltre, andare a valutare dove i pazienti decidono di farsi curare, e disaggregare questo dato per istotipo e sede del tumore; attraverso questa analisi si potrà comprendere di più il fenomeno della mobilità dei pazienti oncologici, la capacità delle strutture sanitarie locali di assicurare una presa in carico del paziente oncologico e la fiducia dei cittadini verso tali strutture.
Il progetto non è ancora collegato al Registro Tumori territoriale, ma nonostante ciò il tema trattato ha aumentato l’interesse di altri medici di medicina generale anche dai paesi vesuviani limitrofi (Poggiomarino, Ottaviano e Terzigno) e c’è la forte aspettativa di vedere tra poco il gruppo esteso a paesi vicini con la partecipazione di altri medici di medicina generale non perdendo il legame forte con il territorio e soprattutto implementandone la responsabile partecipazione.
Prossimi obiettivi quindi, quello di estendere la popolazione osservata raggiungendo coperture elevate nel Comune di SGV, ma anche di comprendere nella rilevazione epidemiologica anche i comuni vicini.
Con questa prima comunicazione, nella Tabella 5 si riportano l’adesione di medici di medicina generale allo studio, la popolazione considerata assistita dai medici aderenti allo studio ed i casi oncologici segnalati.
Tabella 5. Numero di medici di medicina generale reclutati, popolazione osservata e tumori segnalati da maggio a novembre 2011
Data di aggiornamento | MMG partecipanti | Popolazione osservata | Tumori segnalati |
Maggio 2011 | 6 | 6937 | 177 |
Giugno 2011 | 8 | 10819 | 244 |
Novembre 2011 | 10 | 12293 | 283 |
Figura 1. La popolazione osservata da maggio a novembre 2011

Figura 2. Tumori segnalati dai medici di medicina generale da maggio a novembre 2011

Obiettivi a medio termine, descrivere:
- La frequenza degli istotipi tumorali nella popolazione.
- Le differenze tra frequenza SGV e frequenza Italia.
- L’ andamento della prevalenza, incidenza e mortalità osservate.
Per quanto riguarda l’obiettivo a lungo termine, per completare lo studio sul linkage salute-ambiente, sarebbe molto interessante andare a studiare tutte le patologie connesse con l’ambiente e con particolare riguardo alle malattie croniche.
L’esperienza che i medici del gruppo stanno condividendo, rappresenta un tentativo, in un’area socialmente a rischio, di sviluppare consapevolezza rispetto ad un fenomeno sanitario, quello oncologico, molto rilevante per la comunità e il sistema socio sanitario di riferimento, con il rigore metodologico proprio di medici di area clinica e di area igienistica.
Giordano V*, Granata A*, Savoia F*, Palladino R*, Lanzetta R*, Carillo E**, Miranda N**, Ugliano V**, Casillo IP**, Giugliano A**, Rainone F**, Ambrosio D**, Gargiulo V**, Ambrosio A**, Acquaviva E**, Barracchini P**, Palma M**, Sorace M°, Tessitore A°, Ambrosio G°, Acquaviva L°°.
*Medici di area igiene e medicina preventiva gruppo di lavoro SGV;
**MM.MM.GG. gruppo di lavoro SGV; °Medici area Clinica SGV; °°Cordinamento ambientale SGV.
Bibliografia
- Rapporto AIRTUM La prevalenza dei tumori in Italia. Rapporto 2010: indice. – Epidemiol Prev 34 – 2010
- Rapporto AIRTUM Incidenza e Mortalità in Italia. Rapporto 2009. – Epidemiol Prev 34 – 2009
- Clapp RW et al. Environmental and occupational causes of cancer. Rev Environ Health 2008; 23(1): 1-37.
- Harvard Center for Cancer Prevention: Harvard Report on cancer prevention and causes of human cancer. Cancer causes control 1996; 7: S3-S59.
- De Angelis R, Francisci S, BaIli P. Database on cancer survival in Europe: data standardisation, quality control and methods of statistical analysis. Eur J Cancer 2009; 45: 909-30.
- Fritz A, Percy C, Jack A et al. Classificazione internazionale delle malattie per l’oncologia [PDF: 742 Kb]. Terza edizione, 2005
Trovo che quest’iniziativa sia veramente importante sopratutto dal punto di vista medico, perchè monitorare la popolazione di un territorio a rischio aiuta a capire quanto i livelli di inquinamento ambientale possano far sviluppare determinate patologie e magari pensare ai possibili rimedi. Inoltre questa coalizione medica renderà un servizio veramente utile ed indispensabile ad una popolazione maltrattata ed umiliata dalle cattive amministrazioni e dalle cattive abitudini comportamentali di coloro i quali a causa della loro ignoranza violentano l’ambiente rendendolo sempre più invivibile. Grazie di cuore a questi medici a cui chiedo una rete di interscambio delle loro competenze, senza gelosie professionali al fine di fornire ai pazienti affetti da gravi patologie il migliore supporto umano e professionale. Inoltre credo sia doveroso fare un ringraziamento particolare al dottore Vincenzo Giordano che con il suo impegno costante si prodiga per la divulgazione e la risoluzione di queste problematiche, mettendo a nostra disposizione la sua professionalità e umanità.
Un esperienza interessante davvero.
In un momento in cui viene proposta l’istituzione a tappeto del Registro Tumori, non importa poi se quelli che abbiamo funzionano o meno (Pomigliano d’Arco e provincia di Salerno), una iniziativa come questa dimostra che una registrazione capillare che parta dai medici di medicina generale può dare un grande contributo allo studio dei tumori nel territorio, alle loro cause e al percorso assistenziale disponibile.
I medici di medicina generale sono da sempre la fonte della più antica registrazione delle cause di morte, attraverso le schede ISTAT; proprio perché costituiscono una rete informativa diffusa su tutto il territorio, con possibilità di raffronti tra popolazioni e tra epoche diverse.
Ampliare l’informazione sulle cause e studiare l’incidenza e la prevalenza delle patologie tumorali e i percorsi diagnostici e terapeutici è un passaggio di grande interesse.
Ma l’aspetto, a mio avviso, più interessante è che, mentre la registrazione da parte del Registro Tumori parte dagli ospedali ed è concentrata sulla malattia e sul dato statistico, quella che origina dal medico di medicina generale riguarda la persona che si ammala, la sua aspettativa di assistenza e di aiuto, la sua percezione del fattori di rischio, anche ambientali.
E, parlando di epidemiologia partecipata, conoscendo la sensibilità professionale di Vincenzo, mi pare una occasione importante per provare a disegnare la mappa del disagio delle persone e delle popolazioni di fronte alla malattia tumorale e di fronte ad un rischio ambientale percepito sempre più forte e chiaro.
Stanio Loria