I negazionisti
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- 29 Ottobre 2012
I negazionisti dei nostri giorni (Aids, vaccini) rappresentano una sparuta minoranza, ma molto vocale. Grazie a internet e ai social media i loro messaggi rimbalzano e si amplificano attraverso network abbastanza efficienti. Ma la sfiducia nella politica e nelle istituzioni, dà alimento alla protesta e coinvolge settori più ampi dell’opinione pubblica. La Sanità Pubblica deve mettere in campo tutte le sue competenze ed energie al servizio del “bene comune” che è la salute, dimostrando la sua totale indipendenza da ogni altro interesse.
Negazionismo è un termine che indica un atteggiamento storico-politico che, a fini ideologici-politici, nega contro ogni evidenza fatti storici accertati. La più nota delle idee negazioniste è la negazione dell’Olocausto. Secondo Bernard-Henri Lévy «si crede che i negazionisti esprimano un’opinione: essi perpetuano il crimine. E pretendendo d’essere liberi pensatori, apostoli del dubbio e del sospetto, completano l’opera di morte. Occorre una legge contro il negazionismo, perché esso è, nel senso stretto, lo stadio supremo del genocidio»[1].
Il termine è stato più recentemente utilizzato per qualificare teorie scientifiche o posizioni filosofiche/religiose che negano – contro ogni evidenza – fenomeni biologici accertati.
Negazionista è considerato Peter Duesberg, il biologo americano noto per le sue posizioni che misconoscono la relazione tra virus HIV e AIDS. Questa teoria fu abbracciata dal presidente sudafricano Thabo Mbeki che – per questo – nel periodo della sua presidenza considerò inutile e addirittura dannosa la cura dell’AIDS con farmaci antiretrovirali (vedi post ).
Un recente articolo di Monde Diplomatique, South Africa gets to grips with AIDS , ricostruendo la storia dell’AIDS in Sudafrica afferma che le politiche negazioniste di Mbeki hanno causato 300 mila morti. Una sorta di negazionismo all’inverso, dove l’olocausto è la conseguenza e non l’origine della negazione.
Le teorie negazioniste sull’AIDS circolano anche in Italia. Ha destato scalpore, e una scia di polemiche, la pubblicazione di un articolo di Duesberg e coll. sulla rivista Italian Journal of Anatomy and Embryology (IJAE). Di tali teorie si è fatto interprete Beppe Grillo in uno spettacolo del 1998, che è tuttora in video-circolazione. “Negare l’AIDS – scrive la LILA nel primo post di questa newsletter – significa non accettare la necessità della prevenzione e dell’accesso universale alle terapie, e questa, per un uomo politico, che aspira a governare la vita dei cittadini, è un’affermazione molto grave. Che andrebbe smentita”.
Il secondo post, di Luigi Lopalco, tratta un altro aspetto del negazionismo, quello dei movimenti anti-vaccinisti. Essi rappresentano una sparuta minoranza, ma molto vocale. Grazie ad internet e ai social media i loro messaggi rimbalzano e si amplificano attraverso un network abbastanza efficiente. Gli argomenti portati a discredito delle vaccinazioni sono spesso completamente infondati: presenza di mercurio o alluminio nei vaccini antimorbillo, connessioni con effetti collaterali gravi di cui si è ampiamente dimostrata ogni infondatezza, etc. Tali inesattezze scientifiche sono comunque spesso mescolate sapientemente con elementi complottisti e con argomenti di sicuro impatto comunicativo (soprattutto in Italia): governi e politici corrotti, scienziati prezzolati, produttori dei vaccini padroni del campo.
Purtroppo l’opacità che da tempo circonda il campo dei vaccini fornisce continui assist ai vari movimenti. Opacità nella governance dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dove un privato – la Fondazione di Bill Gate – è il secondo maggiore finanziatore dell’OMS (dopo gli USA). Le aree di intervento della Fondazione sono molteplici: dai vaccini alla salute materno-infantile, dal micro-credito allo sviluppo agricolo. Molteplici anche i sostenitori della sua Fondazione, attraverso un groviglio di partecipazioni (e di conflitti d’interesse), come MacDonalds, Coca Cola, Nestle, Sanofi-Aventis.
Opacità nelle scelte strategiche, vedi gestione dell’influenza pandemica H1N1. “Ovviamente il mondo dovrebbe rallegrarsi che la pandemia sia stata un flop – scrisse il BMJ. Sembra quasi ingrato lamentarsi dei costi, visto che le vite perse sono state molto meno del previsto. Ma i costi sono stati enormi. Alcuni Paesi – specialmente la Polonia – si sono rifiutati di comperare vaccini e antivirali e unirsi al panico generale scatenato dalla dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS ”[2]. L’Italia, è bene ricordarlo, acquistò dalla Novartis 24 milioni di dosi e ne consumò un solo milione. Alla fine le compagnie farmaceutiche incassarono complessivamente enormi profitti – 5,7 miliardi di Euro – dai soli vaccini, e destò scandalo il fatto che alcuni consulenti del WHO avessero legami finanziari con le case farmaceutiche che producono antivirali e vaccini.
Anche l’ultima, recentissima, vicenda italiana, il ritiro di milioni di dosi prodotte da due differenti case farmaceutiche (Crucell e Novartis) alla vigilia dell’inizio della campagna vaccinale, non è stato un bell’esempio efficienza e di trasparenza (risulta che Novartis sapeva delle anomalie dall’11 luglio) e basta frequentare i social forum per vedere le reazioni a questo episodio. Per rendere il clima leggere l’intervento moderatore di Guglielmo Pepe sul suo blog di Repubblica : “È mia abitudine rispettare e pubblicare le opinioni, purché non offensive ed aggressive, però rispettare non significa condividere: certo, come ho scritto, questa vicenda darà impulso alle critiche di chi si oppone alle vaccinazioni di ogni tipo, tuttavia da qui a dire che i vaccini siano causa di mille altri mali ne passa. Perché i vaccini non servono solo alle multinazionali del farmaco ma anche a prevenire. E questo è un fatto acclarato”.
L’Italia ha bisogno come l’aria di onestà e di trasparenza. La Sanità Pubblica pure, mettendo in campo tutte le sue competenze e energie al servizio del “bene comune” che è la salute, dimostrando la sua totale indipendenza da ogni altro interesse.
È doloroso veder chiudere, per mancanza di fondi, la rivista “Dialogo sui farmaci”, una delle poche voci italiane indipendenti in questo settore, ed è imbarazzante veder campeggiare i loghi delle più importanti industrie produttrici di vaccino nel programma del congresso della Società Italiana d’Igiene.
Le società scientifiche che hanno il compito di valutare l’efficacia dei vaccini e le eventuali reazioni avverse, di raccomandare alle autorità di governo i calendari vaccinali, dovrebbero considerare seriamente i potenziali conflitti di interesse e darsi regole etiche rigidissime quando si tratta di dialogare con le industrie che producono vaccini.
- Bernard-Henri Lévy, Genocidio Armeno. Difendo la Memoria contro i Negazionisti, Corriere della Sera, 29.01.2007
- Godlee F. Conflicts of interest and pandemic flu. BMJ 2010; 340:c2947
Per me la prima cosa che non condivido e’ quella di portare argomenti che non sono nella Sanita’ “Sembra tutto di politica e sappiamo che nella Sanita ci siano colleghi di varia tendenza Politica” e qui intendo propagandare politicamente portando l’esempio dei Negazionisti dell’Olocausto.
Dico ogn’uno/a che nega “nel campo Sanitario” e’ sempre richiesto di dimostrare la sua tesi del perche’ nega e lo stesso chi critica negazionista deve dimostrare coi fatti del perche’ ed il resto(il publico decide oppure il Governo prende l’argomento e si responsabilizza d’accertare la realta’ attraverso i suoi Centri superiori della Sanita e dopo publica i suoi ottenuti risultati e dopodiche tutti devono rispettarli.
Essendo in Democrazia lasciamo esprimere le idee liberamente nei limiti del possibile perche’ oggi posso vedere l’oggetto da una certa angolatura e vedere diversamente dell’altra persona oppure io stesso basta che cambio l’angolatura, la luce della visione che basta cambiare la precedente idea/visione ed e’ questo l’essere umano.
Direi come negl’incontri di discussioni ogni partecipante e’ tenuto rispettare la diversita’ senza harasment usando violenza psicologica, tutte le dicussioni devono mirare d’essere costruttivi sempre in un’atmosfera compressiva e specialmente in nostro caso trattando l’intresse a favore della salute umana.
Sicche’ son d’accordo come ha detto Gavino che (La Sanità Pubblica deve mettere in campo tutte le sue competenze ed energie al servizio del “bene comune” che è la salute, dimostrando la sua totale indipendenza da ogni altro interesse) con transparenza per i negazionisti e non.
Sono uno studente di medicina e purtroppo ho la percezione che molte “libere opinioni” siano condivise anche da colleghi studenti. Estendendo il campo anche alle cosiddette medicine alternative, ritengo che l’Univerità debba assolutamente affrontare il discorso con molta chiarezza, perchè è assolutamente inaccettabile, oltre che pericoloso, che futuri medici nutrano dubbi sul metodo scientifico in quanto tale. Sicuramente Big Pharma esiste, sicuramente chi lucra sulla sanità e sulle malattie pure, ma questo non toglie efficacia ai vaccini. Purtoppo sia la rete che il cattivo giornalismo trattano alcuni argomenti di carattere scientifico con estrema superficialità, diffondendo sensazionalistiche menzogne.
Sono d’accordo con Giacomo. Nella formazione di quelli che saranno i medici del domani non si può lasciare spazio a pensieri del tipo “i vaccini fanno male” oppure “l’omeopatia è efficace nella cura del cancro”: no. Queste non possono essere etichettate come “atti di fede” e lasciati passare; NO. Sono dati scientifici, esattamente come il fatto che il sangue scorra nei vasi e i polmoni servono a respirare.
Altrimenti chiudiamo baracca e andiamo a fare gli stregoni.
I negazionisti da condannare, per i quali servirebbe una proposta di legge, per paragonarli a coloro che negano l’olocausto Nazista, e quindi condannarli penalmente ai sensi del nostro codice di procedura penale vigente, sono i negazionisti del nesso causale fra vaccinazioni e danno vaccinale ! Vanno condannati perchè con teorie di parte e affermazioni assolutstiche indifendibili, difendono a spada tratta i vacicni che hanno creato danni incalcolabili negli ultimi trent’anni in termini di vite umane strappate all’affetto dei propri cari ! Si vergogni chi ha scritto questo articolo e consulti il sito del COMILVA per capire di cosa sto parlando !!!
La colpa del vostro delirio non è vostra bisogna condannare chi ha chiuso i manicomi questi sono i frutti