Appunti per un programma elettorale
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- 17 Dicembre 2012
È tempo di elezioni politiche ed è prevedibile un fiorire di proposte e di programmi in campo sanitario. Sarebbe augurabile che proposte e programmi si basassero su poche e semplici evidenze. Proviamo a fornirne qualcuna.
La Figura 1, nella sua semplicità, contiene gli elementi essenziali di un intero programma di politica sanitaria o, visto il momento, di un possibile programma elettorale.

Fonte: OMS
La Figura è tratta dal Rapporto 2008 dell’OMS dal titolo “PHC. Now More Than Ever”. La tesi di fondo del Rapporto è che i sistemi sanitari – tutti i sistemi sanitari – dovrebbero recuperare i principi contenuti nella Dichiarazione di Alma Ata del 1978: maggiore eguaglianza nella salute, accesso universale alle cure, centralità della persona, comunità più sane (vedi parte destra della figura).
“L’assistenza sanitaria di base è quella assistenza sanitaria essenziale fondata su metodi e tecnologie pratiche, scientificamente valide e socialmente accettabili, resa universalmente accessibile agli individui e alle famiglie di una comunità attraverso la loro piena partecipazione a un costo che la comunità e i Paesi possono permettersi ad ogni stadio del loro sviluppo in uno spirito di fiducia in sé stessi e di autodeterminazione. Essa è parte integrante sia del Sistema sanitario nazionale, di cui è il perno e il punto focale, che dello sviluppo economico e sociale globale della comunità” Dalla Dichiarazione di Alma Ata.
Era il 1978 (per i più giovani: l’anno dell’istituzione del servizio sanitario nazionale in Italia). Gli anni che seguirono segnarono l’egemonia del neo-liberismo anche in sanità, con la conseguenza di cancellare dall’agenda politica i principi di Alma Ata, sostituiti a livello globale da quelli che la Figura chiama “Current trends”:
- Centralità dell’ospedale e delle tecnologie
- Commercializzazione e privatizzazione della salute
- Frammentazione dei servizi e centralità delle malattie.
Il paese che maggiormente ha messo in pratica i Currrent trends è senza dubbio gli USA, proprio a partire dagli anni 80. La Figura 2 mostra che la spesa sanitaria (in % del PIL) dei più importanti paesi industrializzati nel 1960 era abbastanza uniforme e variava dal 4 al 6%. Dagli anni 80 la spesa sanitaria USA s’impenna, distanziando nettamente quella di tutti gli altri paesi, fino a registrare nel 2010 il 17,6%, rispetto al 11,6% della Germania, del 11,4% del Canada, del 9,4% del Regno Unito (e del 9,3% dell’Italia).
Figura 2. Spesa sanitaria in % di PIL. USA, Germania, Canada e UK. 1960-2010

Fonte: OECD
Tutti coloro che si preoccupano (giustamente) della sostenibilità del nostro sistema sanitario, dovrebbero considerare quali sono i fattori che hanno reso così costoso e insieme così iniquo il sistema sanitario americano (vedi Dossier USA).
- Al primo posto c’è la logica del profitto che pervade gran parte del sistema, dalle assicurazioni agli ospedali: nel decennio 1999-2009 il prezzo delle assicurazioni sanitarie è cresciuto mediamente del +131% a fronte di un incremento del +28% dell’inflazione generale e del +38% delle retribuzioni dei lavoratori.
- Poi c’è la frammentazione del sistema con l’estrema molteplicità di attori privati, privati non-profit, pubblici. Una delle conseguenze di ciò è il peso della burocrazia amministrativa e dei costi delle transazioni e della litigiosità. È stato calcolato che negli USA i costi amministrativi assommavano a 1059 dollari pro-capite, a fronte dei 309 dollari pro-capite del Canada (a single payer system).
- La polarizzazione sull’assistenza specialistica e ospedaliera e un uso eccessivo delle bio-tecnologie.
- La salute “precaria” della popolazione americana, testimoniata da una lista d’indicatori nettamente peggiori rispetto alla popolazione europea (vedi slide del frontespizio di un articolo di Health Affairs e relativa Tabella 1, tradotta in italiano).

Tabella 1. Prevalenza di condizioni morbose e fattori di rischio nei soggetti di 50 aa. e oltre. USA e 10 paesi europei*, 2004 | |||
USA | EUROPA | USA/Europa differenza | |
Malattie cardiache | 21,8 | 11,4 | 10,4 |
Ipertensione | 50,0 | 32,9 | 17,1 |
Ipercolesterolemia | 21,7 | 19,6 | 2,1 |
Ictus/Malattie cerebrovascolari | 5,3 | 3,5 | 1,8 |
Diabete | 16,4 | 10,9 | 5.5 |
Malattie polmonari croniche | 9,7 | 5,4 | 4,3 |
Asma | 4,4 | 4,3 | 0,1 |
Artrite | 53,8 | 21,3 | 32,5 |
Osteoporosi | 5,0 | 7,8 | -2,8 |
Cancro | 12,2 | 5,4 | 6,8 |
Obesità | 33,1 | 17,1 | 16,0 |
Fumatori | 20,9 | 17,8 | 3,1 |
Ex-Fumatori | 31,7 | 25,2 | 6,5 |
Mai fumato | 47,3 | 57,0 | 9,7 |
* Austria, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera. | |||
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