I Repubblicani contro la riforma di Obama
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- 2 Ottobre 2013
Lo shutdown del 1 ottobre dimostra quanto politicamente importante sia stata la riforma sanitaria di Obama, quali mostruosi interessi sia andata a toccare e come la politica sia influenzata da questi interessi, al punto da provocare la paralisi di gran parte della pubblica amministrazione.
Shutdown, interruzione, sospensione dell’attività. È stata la conseguenza della mancata approvazione del bilancio statale voluta dal Partito Repubblicano alla Camera. Da ieri – 1 ottobre – 800 mila impiegati statali sono “a spasso” e non riceveranno lo stipendio. La paralisi della pubblica amministrazione americana non risparmia parchi nazionali, musei, zoo, e persino la Statua della Libertà. Compleanno amaro anche per la NASA, l’agenzia spaziale americana, fondata esattamente 55 anni fa: il 97% dei suoi impiegati sono rimasti senza stipendio
Lo shutdown è stato provocato dal durissimo muro contro muro tra Casa Bianca e Grand Old Party sulla riforma sanitaria: il partito repubblicano, che ha la maggioranza alla Camera proponeva, in cambio dell’approvazione del bilancio lo slittamento di un anno (per non dire l’affossamento) dell’entrata in vigore della riforma, ‘Affordable Care Act’ (Vedi post), prevista proprio per martedì 1 ottobre.
Obama ha respinto quello che lui stesso ha definito un ricatto e così una parte molto importante della riforma finalmente decolla, per andare incontro ai bisogni di circa 35 milioni di cittadini americani che non sono assicurati e non avrebbero diritto, in quanto non poveri, a beneficiare della copertura di Medicaid (la cui riforma espansiva è prevista nel 2014). Si tratta di artigiani, lavoratori autonomi, professionisti e anche lavoratori il cui datore di lavoro non offre loro il benefit della copertura assicurativa.
Questa parte della riforma si chiama Health Insurance Exchange (leggi qui) e si pone l’obiettivo di rendere più accessibile, competitivo, economico e trasparente il mercato assicurativo. Le assicurazioni sanitarie sono private, ma il mercato è regolato dal settore pubblico che stabilisce e controlla che siano garantiti i servizi essenziali (vedi nota), che non vi sia esclusione per malattie pre-esistenti e che non possono essere esclusi coloro che poi si ammalano gravemente. Le assicurazioni inoltre devono fornire ai clienti informazioni chiare e certe sul prezzo della polizza, sulla quota di compartecipazione alla spesa, sulla tipologia e qualità dei servizi, in modo che sia agevole confrontare le offerte e scegliere quella più adatta. Per coloro che acquistano una polizza all’interno di questo mercato, e hanno un reddito familiare (4 persone) inferiore agli 88.200$, verrà concesso un credito d’imposta (crescente col diminuire del reddito). Ma è prevista anche una multa (95$ o l’1% del reddito) per coloro che non si assicurano.
Health Insurance Exchange riguarda per ora singole persone, famiglie e piccole imprese, ma dal 2016 interesserà anche imprese più grandi (da 51 a 100 dipendenti).
Il ruolo del settore pubblico nel controllo e nella regolazione del mercato varia da stato a stato, come si può notare nella Figura 1[1]. Il colore blu segnala gli stati in cui è lo stesso stato a gestire il mercato (State-run marketplace), il colore arancione invece indica gli stati in cui tale funzione è affidata al governo federale (Federally facilitated marketplace). Vi sono poi stati con situazioni ibride o intermedie.
Figura 1.

Questa vicenda, di cui oggi è difficile prevedere gli esiti, dimostra quanto politicamente importante sia stata la riforma sanitaria di Obama, quali mostruosi interessi sia andata a toccare e come la politica sia così fortemente influenzata da questi interessi, al punto da provocare la paralisi di gran parte della pubblica amministrazione.
“Un decennio fa – scrive Paul Krugman, premio Nobel per l’Economia, a questo proposito[2] – dissi che il moderno partito repubblicano era un «potere rivoluzionario», secondo la definizione fornita nientemeno che da Henry Kissinger, e cioè un potere che non accetta più nessuna delle norme vigenti della politica, che è disposto non solo ad assumere posizioni radicali, ma anche ad agire secondo modalità che minano alla base l’intero sistema di governance che la gente pensava di conoscere”.
Una definizione che ci ricorda qualcuno di casa nostra…..
Nota: Essential health benefits must include items and services within at least the following 10 categories: ambulatory patient services; emergency services; hospitalization; maternity and newborn care; mental health and substance use disorder services, including behavioral health treatment; prescription drugs; rehabilitative and habilitative services and devices; laboratory services; preventive and wellness services and chronic disease management; and pediatric services, including oral and vision care.
- Aaron HJ, Lucia KW. Only the Beginning – What’s Next at the Health Insurance Exchanges? N Engl J Med 2013; 369: 1185-87.
- Paul Krugman. Resa dei conti sulla sanità nella politica Usa. Il Sole 24 ORE, 27.09.2013
Come sempre, semplice e chiaro: grazie
La valutazione di Krugman a me non fa pensare al nostro centrodestra, ma ai nostri “riformisti”che hanno abbandonato le belle e avanzate riforme che hanno approvate in Parlamento, grazie a quell’articolo 32 della nostra Costituzione che garantisce ai singoli l’uguaglianza nella qualità delle cure indipendentemente dalle disponibilità economiche. Articolo che, purtroppo per loro, gli americani non hanno nella loro Costituzione.
Come medico mi indigna l’abbandono di quelle norme che, premiando la competenza, affermano l’autonomia e la responsabilità dei medici con conseguente qualità nell’erogazione dei LEA: legge 833/’78 art 19; legge 502/’92 art 14 comma 6; legge 229/’99 art 8 bis comma 2, art15 quinques comma 3; D.P.C.M. 27/3/2000 art2 comma 4, art 10 comma2 e 3.
Cosa si aspetta a rivendicare e a sostenere con orgoglio il quadro normativo ideato e prodotto in sanità in italia?
In due anni al governo neppure la legge Turco (120/ 2007 art. 1 comma 4 lettera g) è stata attivata.
Questo si, purtoppo, mi ricorda qualcosa di casa nostra.
Grazie per il suo lavoro
Maurizio Nazari