Magistratura e salute. La credibilità perduta
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- 9 Giugno 2014
Da Di Bella a Stamina. La Magistratura, occupandosi così malamente di sanità, sta perdendo autorevolezza, rispetto e credibilità. Nell’indifferenza del Consiglio Superiore della Magistratura.
La lettura delle cronache giudiziarie delle ultime settimane induce a pensare che una parte non irrilevante della Magistratura sia impegnata ad erodere l’autorevolezza e il consenso rispetto allo strumento dell’autonomia garantitole dalla Costituzione di questo Paese .
“La Procura di Trani avvierà un’indagine epidemiologica per verificare l’eventuale correlazione fra autismo e vaccini. Sarà affidata a un pool di esperti (un medico legale, un neurologo e un neuropsichiatra infantile) anche a livello internazionale.” ( La Stampa, mercoledì 21 maggio 2014) La decisione della Procura di Trani segue la sentenza del Tribunale ordinario di Rimini (2012) che aveva “accertato” che tale relazione sussiste.
Dato, invece, che tale relazione è insussistente come viene continuamente affermato da: Organizzazione Mondiale della Sanità, il Ministero della Salute, la rivista Lancet e da tutte le società scientifiche nazionali ed internazionali che si occupano di questo problema, quale arrogante senso di autosufficienza può indurre un magistrato a costituire una sua commissione tecnica di indagine?
Il 22 aprile 2014 la procura di Torino ha chiuso le indagini su Stamina rinviando a giudizio 20 persone, tra cui Davide Vannoni, il presidente e inventore del cosiddetto “metodo” stamina, nonché il numero due della fondazione, Mario Andolina.
Insieme a Vannoni e al suo vice, sono indagati anche Gianfranco Merizzi di Medestea, Ermanna Derelli, direttrice sanitaria degli Spedali civili di Brescia e Carlo Tomino, responsabile dell’ufficio sperimentazione clinica dell’Agenzia italiana del farmaco “perché, in un vasto arco di tempo pluriennale protrattosi dal novembre 2006 e ancora oggi pienamente in corso, a mezzo di idonee strutture radicate, e sulla base di mirati programmi attivati sin dall’inizio a Torino, si associavano stabilmente tra loro allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti…promuovendo, costituendo, organizzando l’associazione”. Negli atti della Procura si legge che “non solo non ci sono stati miglioramenti nella salute dei pazienti sottoposti alla metodica Stamina di Davide Vannoni ma, anzi, si sono verificati eventi avversi in un numero significativo”
È sembrato, così, un atto di buon senso il fatto che Il Tribunale civile di Marsala (Trapani), il 27 maggio, abbia accolto il reclamo presentato dagli Spedali Civili di Brescia contro l’ordinanza del giudice Antonio Genna che lo scorso 15 aprile aveva disposto la ripresa dei trattamenti del metodo Stamina per un bambino marsalese di 2 anni, affetto da Sma, atrofia muscolare spinale.
L’azienda ospedaliera aveva fatto ricorso contro la decisione del giudice e il Tribunale lo ha accolto. “A metà aprile eravamo in una situazione impraticabile – ricorda il direttore generale Ezio Belleri all’Adnkronos Salute – con la biologa di Stamina assente e i nostri medici che avevano appena confermato la decisione di non praticare più le infusioni, almeno fino al responso del nuovo comitato scientifico nominato dal ministero della Salute e abbiamo deciso di impugnare l’ordinanza. Ora il tribunale di Marsala ha accolto il nostro reclamo che non ha nulla di personale rispetto ai singoli pazienti, ma riguarda per noi l’applicazione delle regole”. (Adnkronos Salute 27/05/2014)
Non abbiamo avuto neanche il tempo di illuderci che questa ennesima vergogna fosse finita che il Tribunale di Ragusa, il 28 maggio , Sezione Lavoro ha intimato agli Spedali Civili di Brescia di individuare entro 5 giorni un medico che possa infondere col metodo Stamina una bambina di 2 anni ed otto mesi di Modica, colpita dal morbo di Niemann Pick. “Cinque giorni di tempo per lanciare una ricerca a tappeto – si legge nella ordinanza- fra Ordini dei medici, strutture sanitarie pubbliche ed enti di ricerca e trovare camici bianchi disposti a praticare le infusioni secondo il metodo Stamina”. (AGI)
Tanto perchè non sia possibile farci mancare niente, Il Tribunale collegiale di Pesaro (che già il 13 dicembre 2013 aveva accolto un reclamo dei genitori) ha nominato , il 5 giugno, Marino Andolina, braccio destro di Vannoni ( e indagato dalla Procura di Torino) ausiliario esperto con l’incarico di curare un bambino affetto dal morbo di Krabbe commissariando il Direttore Generale degli Spedali Civili di Brescia ed aggirando, così, il rifiuto dell’ospedale di effettuare il trattamento Stamina.
La senatrice Elena Cattaneo auspica l’intervento del Consiglio Superiore della Magistratura o del ministro della Giustizia in merito parlando di un «pericolosissimo inganno». «Mi domando – rileva Elena Cattaneo – se magistrati che ordinano di trasfondere preparati di cui essi non conoscono il contenuto, i cui consulenti tecnici spesso sono i medesimi che hanno ritrattato le diagnosi sui pazienti quando interrogati dalla procura di Torino, non possano essere oggetto di un intervento di approfondimento del Consiglio Superiore della Magistratura o del Ministro della Giustizia». (La Stampa, 5 giugno 2014)
Sbagliare , come ci insegna Popper, è parte ineludibile dell’attività umana tanto è vero che “Quello che chiamiamo il metodo scientifico consiste nell’imparare sistematicamente dai nostri errori”.
Il problema principale che abbiamo non è il numero di magistrati che impongono le loro opinioni in campo scientifico (anche se anche questo è un problema sempre più rilevante dato che si tratta non di poche unità ma di diverse decine di giudici che hanno emesso ingiunzioni nei confronti degli Spedali civili di Brescia) ma che il sistema di verifica e correzione di queste distorsioni sia inefficiente.
La vitalità di un sistema è proporzionata alla sua capacità di individuare gli errori che commette e alla velocità con cui li elimina.
Un’esagerata lentezza nell’identificare prima e nell’eliminare, poi, gli errori evidenziati è un segno certo di bassa qualità del sistema stesso. Segno ancor peggiore è quando lo stesso tipo di errore viene ripetuto sistematicamente nel tempo senza essere corretto.
Il problema più grave , dunque, mi pare il non funzionamento dell’organo di autogoverno della Magistratura.
A sostegno di questa affermazione ricordo che quello che sta succedendo con Stamina e con le sentenze su autismo e vaccini non è, purtroppo, nient’altro che quello che è già successo nel :
- 1969, con il siero di Bonifacio a cura del dott. Elio Cappelli della nona sezione della pretura di Roma;
- 19971998 con la cosiddetta Terapia Di Bella propugnata dal Dott.Madaro, Pretore di Maglie , successivamente transitato alla vita politica come Consigliere provinciale, per l’Italia dei valori con la carica di Assessore al Mediterraneo con delega allo Sportello dei Diritti.
I danni che queste indebite invasioni di campo comportano alla sanità pubblica (e più in generale al buon funzionamento del paese) sono pesanti.
- Iniziative avvallate dalla Magistratura che generino l’illusione che ci siano terapie miracolose che la scienza ufficiale tiene nascoste alla popolazione truffano la parte più fragile della popolazione stessa.
- iniziative avvallate dalla Magistratura che inducano l’opinione pubblica a credere in una inesistente relazione fra vaccinazioni ed autismo, creano colpevole disinformazione ed ostacolano lo sforzo del Servizio Sanitario Nazionale di tenere sotto controllo malattie pericolose come il morbillo o come la poliomielite da poco ricomparsa nel Mediterraneo.
Massimo Valsecchi, direttore Dipartimento di prevenzione di Verona.
L’analisi presentata è crudelmente oggettiva e non lascia spazio a dubbi: stiamo perdendo credibilità come servizio sanitario nazionale, che viene considerato dai magistrati fonte di erogazione di servizi e non fonte di evidenze scientifiche utili per scegliere saggiamente, in sicurezza e qualità. Tutto ciò, insieme al progressivo aumento dei ticket, disegna l’immagine di un sistema che si occupa di economia, finanza, commercio, ma non di salute…. parlo naturalmente di percezione…
E in questa grande attenzione alle risorse ed al loro uso appropriato, sfugge la valorizzazione della più grande risorsa dei servizi sanitari: i professionisti, con il loro sapere e la curiosità che li ha spinti nel cammino della scienza… ormai sopita dentro fogli di calcolo e bilanci….
Forse siamo sempre in tempo, ma soprattutto non possiamo perdere il futuro, quelle nuove generazioni che per garantirsi gli spazi belli del loro futuro mestiere si allontanano dalla penisola in numero sempre maggiore. …
Grande peccato, sul quale non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi… occasione perduta e patrimonio buttato al vento. .. e non mi sembrano i tempi per fare queste scelte…
Cito dall’articolo: “quale arrogante senso di autosufficienza può indurre un magistrato a costituire una sua commissione tecnica di indagine?”
La magistratura è lì apposta (o dovrebbe esserlo) per cercare la verità.
Premesso che anche la magistratura ha spesso dimostrato di occuparsi di materia scientifica senza la minima competenza, la vera domanda è: “quale arrogante senso di autosufficienza può indurre la classe medica a credere di essere latrice dell’unica verità e intoccabile dalla giustizia?”
La ‘verita e l’arroganza’, caro Franz che ci derivano da una rigorosa aderenza ai principi della scienza, medica nel caso. Che viene da lontano, dai secoli bui dei salassi e sanguisughe e poi sempre meno superstiziosa e piu’ scientifica. E si va avanti…non indietro: purtroppo i ciarlatani trovano ancora spazio perche’ il nostro organismo spesso sa guarirsi da solo….nonostante la ‘terapia’. Hai idea di quante riviste scientifiche vengono prodotte (e lette) ogni giorno nel mondo? di quanti passaggi/controlli devono essere effettuati prima che un farmaco o un vaccino siano adottati?
Massimo
Pediatra
Khartoum
Non c’è una verità ufficiale nè in medicina nè nella scienza in generale; ci sono solo delle verità provvisorie che sono tali fino a quando non sono superate (con molta fatica e con metodo rigoroso) da una asserzione migliore della precedente destinata , a sua volta, ad essere confutata.
E’ questo principio che deve essere difeso e che viene, invece, attaccato da magistrati in cerca di notorietà.
Nell’editoriale della più importante rivista scientifica del mondo (Editorial. Murky manœuvres. Nature 2012; 491: 7 (1 november 2012) si affermava che “in Italia si ha la sensazione che la scienza non interessa nessuno”. In altre parole la deprecabile situazione è dovuta alla scarsa cultura scientifica non solo dei magistrati ma anche degli operatori sanitari.
“La Procura di Trani avvierà un’indagine epidemiologica per verificare l’eventuale correlazione fra autismo e vaccini. Sarà affidata a un pool di esperti (un medico legale, un neurologo e un neuropsichiatra infantile) anche a livello internazionale.” ( La Stampa, mercoledì 21 maggio 2014.
Sulla composizione di questo “pool di esperti” ho già sentito diverse versioni, ma non c’è n’è una che contempli la presenza di un medico vaccinatore o un immunologo. Come se, per la valutazione di un politraumatizzato, “dimenticassero” di chiamare un ortopedico. L’ “arrogante senso di autosufficienza” che l’estensore dell’articolo chiama in causa, mi sembra palese.