HIV in Italia. Un nemico tutt’altro che sconfitto

HIVEnrico Tagliaferri

In Italia ogni anno 4.000 persone si infettano, andando ad ingrossare il grande numero dei pazienti seguiti dal nostro sistema sanitario: circa 120.000. Ma fa notizia solo il 1 dicembre, giornata mondiale dell’AIDS. Il problema dell’informazione e della prevenzione: solo il 35% dei giovani utilizza il preservativo.


L’Istituto Superiore di Sanità stima che in Italia, nel 2013, circa 123.000 persone (range da 115.000 a 145.000) avessero l’infezione da HIV e di questi circa 20.000 probabilmente non ne erano a conoscenza, rischiando di sviluppare le gravi complicanze dell’infezione e di contagiare altri. I pazienti con HIV seguiti nei nostri Centri di Malattie Infettive erano circa 95.000 e di questi circa 60.000 erano in terapia, con una spesa in diagnostica e farmaci che è stimata dai 7 ai 12.000 euro per persona per anno.

Il dato più preoccupante è però quello dell’incidenza: nel 2013 sono stati registrati circa 4.000 nuovi casi di infezione, 11 al giorno. Si tratta soprattutto di soggetti italiani in 3 casi su 4, di maschi con un rapporto di circa 3:1 e con un’età media di 39 anni per gli uomini e 36 per le donne. Nel 2013, le regioni con l’incidenza più alta sono state il Lazio, la Lombardia e il Piemonte. L’incidenza più bassa è stata osservata in Calabria. Nella maggior parte delle regioni l’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV sembra avere un andamento stabile, anche se in alcune (Piemonte, Toscana, Abruzzo, Calabria) sembra essere in aumento e in altre si osserva un andamento in diminuzione (Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Trento, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Sardegna). Il numero di nuovi infetti è di gran lunga inferiore rispetto agli anni 80 e 90, ma stabile negli ultimi anni (figura 1 e 2)[1].

Figura 1 e 2. Incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV per genere, anno di notifica e copertura del sistema di sorveglianza [1]

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Nel 2013 sono stati notificati circa 1000 casi di AIDS, la fase più avanzata della malattia, anche questo un dato stabile rispetto agli ultimi anni.

Le cause del perdurare dell’epidemia sono probabilmente più di una. Si è diffusa una certa sottovalutazione dell’infezione, per la disponibilità di farmaci efficaci. Tuttavia, è innegabile che rispetto all’inizio dell’epidemia, da anni l’infezione da HIV non è più al centro dell’attenzione dei media, delle istituzioni sanitarie e della politica. La trattazione di questi temi nelle scuole è affidata alla discrezione e alla buona volontà degli insegnanti. La proposta di rendere disponibili gratuitamente i profilattici nelle scuole è rimasta lettera morta[2].

Rispetto al passato, la via di trasmissione tramite scambio di siringhe tra tossicodipendenti è ormai un fenomeno marginale e la quasi totalità delle nuove infezioni avviene per via sessuale e principalmente eterosessuale. Eppure secondo una recente indagine dell’Eurisko condotta su un campione di mille italiani, l’80% ritiene di non essere a rischio e il 60% ritiene che sia facile contagiarsi ma che siano a rischio soltanto tossicodipendenti e omosessuali. Solo il 35% dei giovani utilizza il preservativo e solo il 29% ha eseguito il test per l’HIV[3].

Le terapie sono efficaci nel rimuovere il virus dal sangue e quindi hanno anche un effetto sulla trasmissione. Addirittura è stato proposto l’uso dei farmaci come profilassi, prima di rapporti sessuali a rischio. I farmaci tuttavia, hanno effetti collaterali anche pesanti, soprattutto nel lungo termine, ed un costo molto elevato, soprattutto per i farmaci di ultima generazione. La possibilità di avere un vaccino preventivo efficace non è una prospettiva a breve o medio termine. In conclusione dobbiamo investire in prevenzione, informazione, sensibilizzazione. E non solo il 1 dicembre.

Enrico Tagliaferri, Infettivologo, Azienda ospedaliera-universitaria pisana.

Risorse

Sorveglianza dei nuovi casi di HIV e AIDS [PDF: Mb] Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità 2014; 27(9): supplemento 1.

 

Bibliografia

  1. Sorveglianza dei nuovi casi di HIV e AIDS [PDF: Mb] Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità 2014; 27(9): supplemento 1.
  2. Agnoletto A. AIDS, le colpe della politica: 11 infettati al giorno, ma la prevenzione non si fa più. Ilfattoquotidiano.it, 01.12.2014.
  3. Patitucci D. AIDS, in Italia record di sieropositivi. UNAIDS: “Battere HIV entro il 2030.” Ilfattoquotidiano.it, 01.12.2014.

 

 

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