Guerra e salute in Ucraina
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- 25 Febbraio 2023
The Lancet
A un anno dall’invasione dell’Ucraina il bilancio è straziante: centinaia di migliaia di morti e feriti, milioni di sfollati e rifugiati, massiccia distruzione delle infrastrutture civili. L’esercito russo si è accanito anche contro i luoghi di cura e gli operatori sanitari (1).
L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata un anno fa il 24 febbraio, ha provocato enormi sofferenze e devastazioni. Al 6 febbraio, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha registrato 7155 vittime civili e 11 662 feriti in Ucraina, anche se è probabile che le cifre effettive siano più alte. 200 000 soldati di entrambe le parti sono stati uccisi o feriti. Almeno 6 milioni di ucraini sono sfollati interni e oltre 8 milioni di rifugiati ucraini sono ospitati in tutta Europa. Atti di omicidio, tortura, stupro e deportazione sono stati descritti come crimini contro l’umanità dal vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris. La Russia ha bombardato abitazioni e infrastrutture civili, come le centrali elettriche. Com’è sempre più evidente, una caratteristica chiave della strategia della Russia è il tentativo di distruggere il sistema sanitario, minando seriamente il diritto alla salute del popolo ucraino.
Un nuovo rapporto pubblicato congiuntamente da EyeWitness to Atrocities, Insecurity Insight, Media Initiative for Human Rights, Physicians for Human Rights e Ukrainian Healthcare Center documenta la portata degli attacchi ai centri sanitari e al personale dell’Ucraina da parte delle forze russe. Nelle prime 2 settimane dell’invasione, ogni giorno sono stati attaccati da quattro a cinque ospedali e cliniche. Al 31 dicembre 2022 si erano verificate 707 aggressioni documentate, inclusi danni a 218 ospedali e cliniche (quasi il 9% degli ospedali del paese), 181 aggressioni ad altre strutture sanitarie (come farmacie, centri trasfusionali, cliniche dentistiche e istituti di ricerca), 65 attacchi alle ambulanze e 86 attacchi al personale medico (con conseguenti 62 morti e 52 feriti, anche se probabilmente si tratta di una sottostima). I racconti delle persone sono strazianti. L’ospedale di Severodonetsk a Luhansk è stato colpito dieci volte tra marzo e maggio 2022. Testimoni oculari affermano che prima degli attacchi sono stati utilizzati dei droni e il fatto che molti ospedali siano stati ripetutamente presi di mira sono la prova che questi attacchi erano deliberati. Nelle regioni sotto il controllo russo, molti medici sono stati minacciati, detenuti, tenuti in ostaggio e costretti a collaborare. I medici detenuti nelle carceri gestite dai russi a Donetsk hanno rivelato episodi di torture e di trattamenti disumani.
Nonostante gli sforzi degli ucraini, con la collaborazione con OMS e altre organizzazioni non governative, diverse aree del paese hanno registrato un declino della qualità dell’assistenza sanitaria e dell’erogazione dei servizi a causa della guerra. Molte strutture non hanno acqua corrente né elettricità. Nell’Ucraina orientale, gli ospedali possono fornire solo una piccola parte delle cure essenziali, il che costringe i pazienti a percorrere grandi distanze o a non cercare alcuna assistenza. Il Ministero della Salute ucraino ha segnalato un forte calo delle vaccinazioni di routine dall’inizio dell’invasione. La copertura vaccinale dell’infanzia nel 2022 è stata stimata intorno al 60%, provocando il rischio di diffusione di poliomielite, morbillo, difterite e altre malattie. Sebbene la catena di approvvigionamento di medicinali essenziali sia mantenuta e i servizi siano disponibili nelle aree sotto il controllo del governo ucraino, ben poco si sa delle altre regioni che sono sotto il controllo russo, in particolare in termini di accesso alla terapia antiretrovirale e ad altri servizi per l’HIV. Le malattie croniche sono diventate più difficili da gestire, con molti sfollati che hanno riferito di aver smesso di assumere farmaci anti-ipertensivi e cardiovascolari. Il conflitto ha danneggiato anche la salute mentale, provocando traumi psicologici sia tra i civili che tra i soldati.
A livello internazionale si cerca di portare la Russia sul banco degli imputati per i crimini commessi. La Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite ha ordinato di porre fine al conflitto e l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto che siano pagati i danni di guerra all’Ucraina. Secondo il Ministero della salute ucraino, 1035 strutture mediche sono state danneggiate negli ultimi 11 mesi e altre 171 sono state rase al suolo, con il rapporto di EyeWitness che afferma che saranno necessari 15,1 miliardi di dollari per ripristinare strutture e servizi sanitari essenziali. La leadership civile e militare russa, tra cui Vladimir Putin, è indagata per crimini di guerra e crimini contro l’umanità dalla Corte penale internazionale, nonché da un tribunale speciale parallelo sostenuto dal Parlamento europeo e dai governi tedesco e britannico. Tuttavia, le questioni di giurisdizione complicheranno le cose e, anche se giudicati colpevoli, è difficile immaginare le circostanze in cui Putin e altri potrebbero essere arrestati. Nel frattempo, la guerra continua senza una fine in vista. Sebbene il futuro sia incerto, la risposta umanitaria di emergenza deve essere ora orientata verso una pianificazione a più lungo termine, come sostenuto da Paul Spiegel e colleghi in un commento in questo numero (2). Non basta porre fine al conflitto e rendere giustizia all’Ucraina. Vanno fatti passi avanti per la salvaguardia della salute in quella regione, non solo durante le atrocità di oggi ma anche dopo la fine della guerra, per la nuova Ucraina, e l’Europa nel suo complesso.
- Russia’s invasion of Ukraina: an attack on health, Editorial, Lancet 2023, February 25; 401: 617. È nostra la traduzione come pure i sottotitoli e i grassetti.
2. Spiegel PB et Al, The war in Ukraine 1 year on: the need to strategise for the long-term health of Ukrainians, Lancet, Published: February 21, 2023DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(23)00383-5