Sistemi sanitari internazionali
Presentazione a cura di Walter Ricciardi
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La salute è in tutto il mondo al primo posto tra i valori di riferimento delle comunità. Nella nostra epoca più che mai, quella di garantire un livello di salute adeguato ai propri cittadini è considerata una delle funzioni primarie di ogni Stato – ma anche, al tempo stesso, uno dei problemi di maggior complessità. A questo problema Paesi diversi danno risposte diverse, a seconda della loro identità culturale, storica ed economica, e a seconda delle decisioni che i governanti, di volta in volta, prendono. Queste risposte sono i Sistemi Sanitari.
L’area Sistemi sanitari internazionale si occupa innanzitutto di descrivere come i Paesi del mondo affrontano la questione sanitaria. Se è vero che un sistema sanitario comprende tutte le organizzazioni, le istituzioni e le risorse deputate alla promozione della salute, l’architettura in cui sono di volta in volta organizzati questi ingredienti porta a risultati sorprendentemente diversi.
Cercheremo anche di comparare, usando metodi rigorosi, i vari sistemi, analizzando i pregi e i difetti di ciascun modello; di capire se ci sono strategie intrinsecamente giuste e sbagliate, o se, piuttosto, sistemi diversi siano adatti a diverse realtà socio-sanitarie e a diverse congiunture economiche. E ci chiederemo fino a che punto possiamo fidarci delle “classifiche” dei sistemi sanitari che, di volta in volta, la stampa ci propone, e come andrebbero correttamente interpretate.
Ci domanderemo come viene finanziato l’unico servizio che sfugge per sua natura alle tradizionali logiche del mercato. Vedremo in che misura sono stati coinvolti l’autorità del potere pubblico e la capacità di creare efficienza del mercato privato, e che cosa possiamo attenderci dal futuro in base alle tendenze attuali. Analizzeremo come i diversi sistemi sanitari affrontano il tema dell’equità, – dell’accessibilità ai servizi, dell’equo finanziamento del sistema, delle diseguaglianze nella salute – e mostreremo come dietro ogni scelta visibile si nasconda una certa interpretazione dell’idea di salute.
Non si può stabilire se un sistema funziona se non si identificano con chiarezza gli obiettivi che si vogliono perseguire, e il modo di verificarne il raggiungimento. Lo sforzo continuo di migliorare lo stato di salute richiede dunque la misurazione della performance di ciascun sistema e delle sue politiche, e l’adattamento delle scelte future ai risultati di questa misurazione. Se del primo compito si possono occupare attori esterni al sistema sanitario, quali i ricercatori di sanità pubblica e gli osservatori nazionali di salute, il secondo rimane di esclusiva competenza dei governanti – ed è per questo che uno dei più promettenti sviluppi che attendiamo dai prossimi anni è un maggiore e più organico collegamento fra chi studia i sistemi sanitari e chi li organizza.
Dal governo centrale agli enti locali, dai grandi ospedali al medico di base, i sistemi sanitari sono considerati come un elemento chiave nel determinare il benessere della società nel suo complesso. Tuttavia, le profonde diseguaglianze fra Paesi ad alto e basso reddito fanno sì che i sistemi sanitari debbano affrontare problemi ben diversi – l’invecchiamento della popolazione e le malattie cronico-degenerative da un lato, i servizi sanitari di base e le malattie infettive dall’altro. Oggi, però, la rete di collegamenti e la capacità di influenza reciproca del “villaggio globale” hanno messo alla prova la capacità dei sistemi sanitari di adottare una prospettiva non più limitata ai confini nazionali.
Infine, scendendo dal generale al particolare, metteremo a fuoco il nostro sguardo, di volta in volta, sui singoli sistemi sanitari esistenti più importanti per impatto sulla salute globale, o più interessanti per le loro peculiarità o la loro evoluzione. Con la consapevolezza costante che solo dal confronto e dallo scambio delle idee e delle esperienze possono nascere veri passi in avanti.
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